Benedetta Passalacqua, l'evoluzione del design sposa
La stilista siciliana racconta come le nuove generazioni di spose cerchino di esprimersi con autenticità.
Allontanandosi dai codici tradizionali, Benedetta Passalacqua risponde alle esigenze della donna di oggi, con creazioni innovative, funzionali e pensate per durare nel tempo.
Il settore del bridal design sta attraversando un periodo complesso: i matrimoni religiosi stanno diminuendo, la stragrande maggioranza delle coppie sceglie di non sposarsi e molti cercano l'indipendenza senza la necessità del rito tradizionale. "Oggi la società si sposa meno", spiega Benedetta Passalacqua, fondatrice dell'azienda di abiti da sposa Benedetta Atelier, creata quasi dieci anni fa a Palermo, in Sicilia, in un'intervista esclusiva. "I matrimoni sono davvero pochi", sottolinea con franchezza.
Di fronte a questo scenario, il bridal design si sta spostando verso un altro territorio: il matrimonio civile. "È qualcosa che mi sta molto a cuore, perché implica la creazione di abiti adatti a questo tipo di cerimonia. E anche se sono un po' dispiaciuta che sia così, la società sta cambiando e dobbiamo accompagnare questo cambiamento". La sua direzione creativa, lontana dal folklore e dai codici tradizionali del Sud Italia, abbraccia precisamente questa evoluzione sociale, più inclusiva, più diversificata e più sensibile alle esigenze della sposa contemporanea.
“Questa sposa non risponde più agli archetipi del passato, è più matura, indipendente, spesso sperimenta seconde nozze e cerca opzioni sostenibili, funzionali e riutilizzabili.”
Per Benedetta il design parte da un principio chiaro: “si tratta di togliere anziché aggiungere; ovvero un ritorno un po’ al minimalista, alla luce, all’essenziale, alla struttura senza dover rinunciare necessariamente a pizzi o abbellimenti, certo, ma con una certa dose”, commenta la creativa.
La sua collezione Essenza 2026 incarna questa filosofia, nella consapevolezza che "l'abito deve avvolgere il corpo senza eclissare la persona, vestendola esaltandone la personalità e l'essenza della sposa".
A questa visione si aggiunge una naturale evoluzione verso la sostenibilità: nella sua linea Anima 2027, Passalacqua approfondisce una prospettiva urbana che propone abiti riutilizzabili, pensati per accompagnare nuovi modi di vivere e reinterpretare il rito nuziale.
La stilista raggiunge un equilibrio tra tradizione e innovazione disegnando per un settore dall'aura quasi sacra. Introduce silhouette che dialogano con la donna moderna, pantaloni, tailleur, abiti corti, corsetteria e forme pulite, concepite per una donna matura, consapevole e senza fronzoli.
Ogni dettaglio e ogni elemento riflette i suoi principi basati sull'offerta di una qualità che preserva la memoria. La chiave, afferma, sta nei materiali: "Siamo in un momento in cui la sensibilità ecologica è al massimo della nostra civiltà. C'è un'enorme possibilità di sperimentare con materiali ecologici".
Oltre all'utilizzo di tessuti responsabili, il suo atelier lavora spesso con l'upcycling o il restyling, ovvero recuperando l'abito della nonna, il velo della madre o un capo simbolico per integrarli in un design completamente nuovo. "In questo modo, svuotiamo un po' gli armadi e diamo nuova vita a qualcosa che già esiste", conclude.
In un momento in cui le regole del settore stanno cambiando – spose che non vogliono più coppie bianche, coppie dello stesso sesso, cerimonie intime fuori dal protocollo – Benedetta Atelier abbraccia proprio quel territorio in cui molti marchi hanno ancora paura di avventurarsi nell'onestà contemporanea.
MARINIEVES TEJEDA, El Sol de México.
https://oem.com.mx/elsoldemexico/tendencias/benedetta-passalacqua-the-evolution-of-bridal-design-27196838
